La circolare congiunta tra Agenzia delle Entrate e Mise,per i progetti Industria 4.0 è uscita a fine marzo.
Molte le aziende che la aspettavano.
In alcuni casi , i chiarimenti sul significato di interconnessione – ad esempio – faceva la differenza tra “fare un progetto” oppure no. Questo in particolare nel caso di aziende piccole.
In altri casi ( e speriamo che siano la maggioranza) erano chiarimenti per dire: “ Toh, guarda, quel progetto li che comunque stiamo portando avanti, ce lo finanziano pure!”
La guida Mise è ricca di esempi e conferma il fatto che questo superincentivo (il 250 % di iperammortamento) è nata per essere alla portata di tutti , anche di quelle aziende che per struttura o per poca dimestichezza con gli incentivi non sarebbero in grado di gestire le complicate regole dei bandi ” a sportello” o a “esaurimento fondi” tipici dei bandi ministeriali o dei bandi europei.
NO AI TRUCCHETTI
La guida Mise ha però anche chiarito una cosa importante : bando ai trucchetti. Non basta mettere un sensore li e una connessione là per fare di un impianto un impianto Industria 4.0.
Risulta importante infatti (e la guida ne parla soprattutto nel momento in cui parla della perizia) che gli interventi siano coerenti con i processi aziendali e che quindi diano un effettivo contributo alla produzione dell’azienda.
COME LA PENSIAMO NOI
Un progetto Industria 4.0 deve per prima cosa sostenersi da solo.
Attraverso la rilevazione dell’AS IN e del TO BE , e il relativo calcolo del ROI, stabiliamo assieme alle aziende se il progetto ha una valenza INDIPENDEMENTE dall’iperammortamento.